Finirai per trovarla la via, se prima hai il coraggio di perderti... T. Terzani

Regalo di Natale: Mirrorless-izzato!

Ebbene si: ho fatto la cazzata!

Dopo averle snobbate fino a ieri, ecco che mi ritrovo tra le mani una mirrorless…incredibile eh?

Partiamo dai presupposti, la reflex (Canon EOS 550D) pur essendo “compatta” nel suo genere era troppo ingombrante e pesante per l’utilizzo in viaggio, da sola occupa l’intera borsa da serbatoio e questo non va bene!

La mirrorless è grande quanto una compatta, con una lente zoom piuttosto corta davanti, pur mantenendo il sensore APS-C; non avendo lo specchio davanti al sensore, ed il pentaprisma sopra al corpo macchina, le dimensioni si possono ridurre notevolmente.

Ci sono tanti pro e contro per questi sistemi, ovviamente ognuno ha una propria visione ed i vantaggi/svantaggi dipendono dalle proprie personali esigenze, questo è il mio pensiero:

PRO

  • Portabilità

  • Qualità “reflex”

  • Impatto con il pubblico fotografato più discreto

  • Prezzo, costano generalmente meno delle reflex

CONTRO

  • AF generalmente più lento, specie con sogg. in movimento

  • Lenti disponibili

  • Comandi meccanici/ghiere in minor quantità

  • Durata delle batterie più breve

Lo schermo ruotabile è molto comodo, si può ruotare fino a 45° verso il basso e 180° in avanti, per autoritratti è ottimo, inoltre ha una buona risoluzione; è touchscreen, ed esiste una funzione “otturatore tattile” per cui premendo sullo schermo si scatta mettendo a fuoco il punto desiderato.

La macchina ha anche il wi-fi, ed attraverso uno smartphone si può remotare lo scatto, acquisirlo immediatamente oppure editarlo, o caricarlo direttamente anche su facebook: le capacità multimediali sono molto buone.

Vorrei farvi notare la compattezza, sta nel palmo di una mano senza affaticarla troppo.

Si nota anche l’assenza dello specchio una volta tolte le lenti, il sensore è a vista, perciò si dovrà anche fare più attenzione quando si cambiano le lenti; per lo stesso motivo però sarà anche più semplice da pulire, con soffietto apposito.

Le lenti sono l’e-mount sony, ne esistono poco più di 20 in totale per questo sistema, a prezzi anche abbordabili, l’accoppiata perfetta secondo me è lo zoom base più un pancake tipo il 20mm o il sigma 30mm; altrimenti anche lo zoom base è discreto; comprarne diverse farebbe perdere il senso alla mirrorless, la compattezza cercata si annullerebbe.

Questa macchinetta ha diverse funzionalità “ganze” integrate, una di queste è l’HDR in macchina: praticamente la macchina scatta 3 volte, il primo scatto avrà esposizione intermedia, poi sottoesposta e infine sovraesposta, per poi fondere le immagini in un High Dynamic Range image, ovvero in soldoni una foto in cui le alte luci sono catturate meno brillanti, e viceversa per le basse luci, ottenendo così un’esposizione ottimale su tutta la gamma; devo dire che funziona piuttosto bene, non produce troppi artefatti o scie a patto che non si scenda troppo coi tempi.

Sotto, in una scena con poca luce, l’HDR dà maggior luce alle zone in ombra, con scatto originale a SX, HDR a DX.

Un’altra funzione eccezionale è quella che permette la riduzione del rumore attraverso l’interpolazione di più scatti, 6 per la precisione: è incredibile, osservate i risultati, entrambe le foto hanno stessi dati di scatto, per una sensibilità di 6400 ISO, ma uno ha molto più dettaglio, che si nota perfettamente nel crop sottostante, riuscite ad indovinare quale dei due è il multiscatto con riduzione rumore?

Direi che al momento mi sto divertendo un sacco, facendo alcuni raffronti con la “vecchia” Canon 550D mi sembra addirittura di percepire un miglioramento, seppur minimo, nella nitidezza.

Qui di seguito alcuni esempi di scatto.

Scatto originale
Scatto HDR

18mm f3.5

Crop
55mm f5.6

Crop

Che dire, le immagini parlano da sole, la qualità non ha nulla da invidiare ad una reflex pesante ed ingombrante, per foto di strada o reportage è molto più indicata secondo me, l’autofocus è anche abbastanza veloce da consentire scatti al volo.

Magari più in là testerò meglio anche le potenzialità video, per ora promette bene!

Buona luce!

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Categories: 2013, Fotografia

Viaggiatore VS Turista. E tu chi sei?

La perenne diatriba di chi, per i più svariati motivi, si trova a gironzolare da qualche parte nel mondo.

Siamo tutti Viaggiatori, ovvio!

E ovviamente ognuno si sentirà di vestire i panni del viaggiatore, figuriamoci se si può essere semplici e superficiali turisti!

Ma partiamo dalla definizione che ne danno i dizionari:

TURISTA

Chi viaggia per istruzione o per diletto.

VIAGGIATORE

Chi fa viaggi a scopo di esplorazione, di studio, di ricerca.

Si evince che il Turista sia un tipo più spensierato (o sta solo scappando brevemente dal tran-tran quotidiano?), mentre il Viaggiatore sia una persona più ponderata (oppure vagabonda?).

A ognuno di noi piace sentirsi esploratori, ci scopriamo Marco Polo se andiamo in Cina (in aereo) o Magellano se attraversiamo uno stretto oceanico (in nave da crociera).

La verità?

La verità è che non c’è un confine netto tra Viaggiatore e Turista, ammettiamolo, perfino al più incallito “vagabondo” ogni tanto piace inforcare occhiali scuri, infradito e bermuda, per immedesimarsi nella figura del “villeggiante”.

Io stesso credo che ci debba essere una misura nelle cose, affiancando i due ruoli nelle percentuali che più ci confanno: è un po’ come intramezzare periodi di routine e lavoro a periodi di viaggio, è noiosa la routine, ma alla lunga stanca anche viaggiare, si perde motivazione.

Così ogni tanto si può aver bisogno di fare il Turista, con meno pensieri, più comodità e relax.

Gli estremismi

C’è poi chi punta a qualche tipo di record, come ad esempio record chilometrici e temporali.

Ma colui che fa questo non è un Viaggiatore, e neanche un Turista, per me rientra nella categoria degli Atleti: ovvero, coloro che in seguito ad una preparazione fisica e psichica adeguata, percorrono grandissime distanze a tempo di record; gli appellativi di Viaggiatore o Turista non gli si addicono, perché viene meno quel minimo di “ambientazione temporale” necessaria a chi viaggia.

Infine, c’è chi lo fa per vantare semplicemente statistiche esagerate, accumulate durante gli anni, che hanno poco senso in fondo: trovo nelle statistiche alcuni dati spesso interessanti, ma dati da inserire tra le note, non nel titolo del viaggio; non si vince niente, i “titoli” non sono mondiali, ma semplicemente personali, ricordatevi che l’Albo d’Oro dei viaggiatori non esiste!

L’esploratore moderno

Per terminare, oramai si può dire che l’era dei grandi esploratori sia bella che terminata, e noi non siamo altro che emulatori delle eroiche imprese compiute da persone straordinarie in nome della scienza e della conoscenza.

  • Che senso ha quindi mettersi a rischio per esplorare terre lontane ma conosciute ai più? C’è il rischio di raccontare una storia non più esaltante (se non, a volte, ridicola) come poteva esserlo anni fa?
  • E che senso ha visitare un paese lontano rimanendo nella nostra “bolla” immacolata di turista? C’è il rischio di sentirsi mancare qualcosa di più “vero” e meno “occidentale”?

Sono sicuro che da entrambe le parti ci siano risposte esaustive e giustificative di entrambi i ruoli.

 

E tu ti senti più Turista  o Viaggiatore? Perché?

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Neve e moto: vi insegno...

…vi insegno cosa non fare!!

  • Prima regola: se c’è la neve e fa freddo, fatevi un teìno caldo e infilate sotto le coperte, magari davanti al camino!
  • Seconda regola: la prima era una cazzata.
  • Terza regola: Gas!

Scherzi a parte, non me la sono cavata poi così male, con la moto in configurazione “estiva” non potevo poi pretendere molto…

Ma cominciamo da 0: erano ormai 2-3 settimane che mi ripromettevo di andare a fare un giro “alla neve” in montagna, e vuoi per un impegno, vuoi per un altro, non ho mai avuto il tempo fino allo scorso sabato.

La mattina m’alzo bene, guardo il cocuzzolo della montagna; c’è ancora neve, bene, dopo pranzo si parte!

Mi vesto come uno che deve andare al polo sud, che se per caso mi scappa da…ehm…insomma mi ritrovate il giorno dopo congelato ancora in posizione.

  • Regola n°1: specie se si fa del fuoristrada dove la moto va “guidata”, non vestirsi mai troppo, questo fa rimanere tutti i vapori espulsi dal corpo all’interno del vestiario, che così quando lo sforzo fisico cala si raffreddano e abbattono notevolmente la temperatura corporea, con rischio di ipotermia nei casi peggiori.

Al calduccio delle moffole ingrano la prima e gas verso la montagna, strada sgombra, pulita, nessuno in giro, già sui 600m c’è neve ai lati, niente di preoccupante.

Una volta arrivato alla Trappola, la situazione si fa interessante, la neve comincia a coprire anche parte della sede stradale: “O via, vediamo ì’ che so fare!!”.

Purtroppo le dolci rimembranze del duemmezzo honda a due tempi da 100kg mi avevano fatto apparire troppo rosea l’aspettativa, questo bolide da oltre 200kg è disumano da tenere in piedi!

  • Regola n°2: se vi volete divertire davvero, evitate moto da 140kg in su!!

E così devo evitare di fermarmi per non bestemmiare per ripartire, bilanciare la pendenza di alcune curve che aggiunta all’attrito pari a 0 della neve ghiacciata tende a portarti dentro, evitare di uscire dai canali (o dentro o fuori!) creati dalle ruote delle macchine, e soprattutto evitare di cadere come un coglione!

                         

Bene, quando ormai sono tutto gasato, vado su abbastanza bene, ecco che arriva puntuale la curva in contropendenza stile cavatappi di Laguna Seca con annessi 10cm di neve: immaginate che spettacolo sarebbe una MotoGP così?!

Niente, quando ormai la gravità mi ha spinto a meno di 2m dal burrone interno-curva, sono costretto a fare marcia indietro…e qui son dolori, 15′ secchi per girare la moto, che faceva totalmente i cazzi suoi slittando dappertutto!!!!!

Mannaggia…torniamo indietro.

Nel mentre t’incontro un nonno col nipote alle prese con le catene su di una Panda color fuoco, e che faccio, annego così i sogni del bambino a cui tanto piace la neve??

Dopo 10 minuti che il signore era a traccheggiare mi faccio avanti ed in 10 secondi gliene monto una, messa anche l’altra c’è tempo per 2 chiacchiere e tanta invidia quando mi racconta che lui da ragazzo c’era arrivato alla croce, col cross!

  • Regola n°3: comprate una moto da cross..pardon, enduro!

Via, è presto, mi concedo il giro dall’altro versante, passando per Chiassaia e l’Anciolina, dopodiché la strada si fa più brutta, tutta a bacìo e con neve a caso per terra che manca poco vinco il premio per miglior slide in entrata di curva.

Una famigliola di cinghiali mi attraversa la strada, una benedizione che non sia passato di lì 5 secondi più presto, e per finire scendo giù verso casetta dove mi spoglio come un forsennato per il caldo incredibile che avevo!

  • Regola n°4: se volete altri consigli, vi consiglio un corso di guida, oppure tante sane boccate per terra…prima o poi si impara, garantito!

Beh, almeno non sono cascato!!!

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Categories: 2013, Uscite

Viaggiare: qual è la tua filosofia?

La mia filosofia?
Probabilmente è proprio quella di non averla, una personale “ferrea” filosofia, o perlomeno di non sentirvisi troppo legato.

Esserne dotati significa avere dei paletti, significa non essere liberi: di fronte ad una scelta, significa non poter seguire quella filosoficamente non corretta, anche se più giusta, razionalmente o meno.

Non voglio avere un unico obiettivo, ne voglio avere molti, e nessuno di essi deve essere pregiudicato dalla mia linea filosofica, voglio essere padrone delle mie decisioni senza che esse mi vengano poi additate come non coincidenti con il mio pensiero.

Una mia etica individuale la manterrò comunque.

Essa dovrebbe impormi di non sfociare in estremismi da viaggiatore “professionista”; mai viaggiare per dimostrare che si riesce a fare un km più di qualcun altro, mai farlo per semplici scopi di autoglorificazione, o per dimostrare a qualcuno che si, io ce l’ho fatta.

L’unica persona a cui dovrò dimostrare qualcosa, sono io stesso,
senza troppe aspettative, ma con ingenua e sana curiosità verso le mie capacità.

 


Esistono altre importanti questioni da vagliare, come ad esempio…

…perché viaggiare sponsorizzati?

Secondo alcuni, viaggiare sponsorizzati è quanto di più eticamente scorretto per un viaggiatore duro e puro: ed è qui che basta tornare indietro di qualche riga per capire che a me non interessa estremizzare il ruolo di viaggiatore, ma semplicemente di coglierne le migliori opportunità, che con una filosofia più rigida non avrei potuto neanche assaggiare.

Questo è comunque un argomento su cui ritornerò con piacere in futuro.


Nel paragrafo subito sopra mi riferivo alle sponsorizzazioni di tipo tecnico, ma cosa pensare delle…

…sponsorizzazioni di tipo economico?

Anche questo è un argomento controverso, credo che se da un finanziamento economico derivi poi un accrescimento in qualsiasi altro termine (che non sia solo quello monetario), la sponsorizzazione di tipo economico non è da escludere a priori; d’altronde è sempre un mettere a disposizione una “vetrina”, e questa vetrina costa.


Mentre invece il…

…GPS?

I puristi ovviamente schiferanno la possibilità di averne uno con sé, io sono convinto invece che se usati senza abusarne sono strumenti di eccezionale ausilio alla guida; averlo dietro non significa usarlo per forza, se non lo si ha però lo si potrebbe rimpiangere, specie quando non si ha molto tempo o quando non si ha la più pallida idea di dove siamo e non c’è un’anima a cui chiedere; in poche parole: voglio scegliere io quando perdermi!


Un’altra questione importante è quella delle…

…missioni umanitarie?

C’è sicuramente chi lo fa in buona fede, e ne conosco alcuni esempi, ma troppo spesso questa è una scusa per risultare più appetibili sia ai media che, conseguentemente, agli sponsor.

Una missione umanitaria è una cosa lodevole, ma per rimanere tale dovrebbe essere “silenziosa” e mai pubblicizzata, perciò non voglio rendermi testimonial di qualcosa che rischia di essere una lama a doppio taglio; se lo farò, lo farò nel buio, o perlomeno senza sfruttarne la scia mediatica.


Mentre invece, quale è la filosofia che ho seguito per la…

…scelta della moto?

Con i pochi soldi che avevo a disposizione, a suo tempo scelsi quella che più mi faceva battere il cuore, con un occhio alla semplicità costruttiva, diffusione dei ricambi…

Col tempo ne ho fatto una special, adattandola alle mie esigenze e soprattutto al mio piacere personale, perché in fondo l’appagamento visivo per me è il massimo, non riuscirei a guidare una moto “brutta”, anche se funzionale!


In ogni caso…questo è quello che penso io, ognuno la vede come vuole, ed è giusto così!

E la tua filosofia, qual è?

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Categories: 2013, Filosofia

La sfiga porta fortuna...?

No, non ho sbagliato a scrivere il titolo, semplicemente questo ossimoro vuole essere la morale di questa storia.

Ore 8.30 del 11/11/2013, Somaglia (LO) – suona la sveglia nel garage di Marcello.

Mi sento come un sasso affondato in un letto di foglie, senza possibilità di movimento, ma è ora di alzarsi; mi volto e Gionata mi dà la sveglia con la fotocamera, immortalandomi in un momento di totale apatia dovuta alla stanchezza.

Un eco metallica, è Marcello che bussa alla porta del garage e ci dà il buongiorno…

Un momento – ma che succede?! Sveglia nel garage, Gionata, Marcello…che situazione è questa?

Torniamo un attimo indietro…tutto comincia alle…

19.30 del 10/11/2013 – Autostrada A1, 50km a sud di Milano

Io e Gionata siamo appena partiti dall’EICMA, dove siamo stati ospitati allo stand di Motociclismo All Travellers come testimonials, lui è davanti sulla sua moto, io dietro con la mia, siamo alla guida da una mezz’oretta circa, e mentre osservo la paurosa velocità a cui gira la ruota posteriore della sua Transalp spero vivamente che nessun pezzo della sua moto si stacchi pericolosamente per finirmi addosso.

19.40 del 10/11/2013 – Autostrada A1, 55km a sud di Milano

Mi preparo a percorrere altri 300km di noiosissima autostrada, quando qualcosa attira la mia attenzione: non ci vedo perfettamente di notte, ma quello che si para davanti a me è uno spettacolo, oserei dire, pauroso!

Sul lato sinistro del Transalp vedo sfiammare una striscia di scintille di un paio di metri, e mentre cerco di comprendere l’accaduto mi rendo conto della pericolosità della situazione.

Mi allontano, metto le 4 frecce.

Gionata è fortunato, riesce a fermarsi in corsia d’emergenza dopo aver portato a termine un sorpasso su un furgone in fase di decelerazione.

Arrivo a un paio di metri da lui e…non ci posso credere!

La catena di trasmissione giace in terra in tutta la sua lunghezza, penzolando pericolosamente dal carter pignone.

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Gionata sta ancora chiedendomi cosa sia accaduto, dopo aver ipotizzato mille incredibili opzioni meccaniche, e mentre osserviamo inermi la catena smagliata le auto ci sfrecciano a pochi centimetri sibilando: è ora di dirigerci verso un’area d’emergenza; spingiamo per quasi 1km.

Gionata chiama il carro attrezzi, 130€ per fare 3-4km fino al casello.

Decidiamo che è un costo esagerato, rimaniamo in attesa di una soluzione, mentre Gionata scrive un messaggio di aiuto su Facebook; in tantissimi esprimono solidarietà, ma sono tutti lontani da dove ci troviamo.

Intanto ci viene un’illuminazione: togliamo gli elastici di fissaggio delle borse per usarli come cavi-traino; sistemiamo tutto e…funziona!

Dopo un km si affianca un Doblo’ blu pastello che ci fa gran segni, 4 frecce in area emergenza e ci fermiamo di nuovo.

Si tratta di Ilario, un lettore di Gionata che aveva letto il messaggio e passava di lì giusto ora!

La fortuna ci bacia in questo momento, perché ha anche un cavo da traino apposito, che non esitiamo a montare sulla mia pedana passeggero di sinistra!

 

Partiamo, qualche esitazione, ingrano la seconda e…un piccolo strappetto quando la corda si tende, appena rallento e con un filo di gas cerco di andare avanti ma…SPAAKKK!!!

La corda si era allentata e al momento in cui si era tesa di nuovo il patacrack: devo dimenticarmi della pedana sinistra, le viti sono state strappate dal telaio, niente da fare.

Ripartiamo, con calma, stavolta senza intoppi, usciamo dal casello, e togliamo la catena, che avrebbe potuto pericolosamente incastrarsi tra mozzo e forcellone.

Niente, ci rassegnamo a raggiungere il paese più vicino, Casalpusterlengo, in prima marcia a 40km/h.

22.30 del 10/11/2013 – Viale Emilia, Casalpusterlengo

Abbiamo trovato l’officina che ci era stata consigliata, per il giorno seguente ovviamente, e mentre riordiniamo le idee decidiamo di andare a mangiare una pizza nel bar di fronte.

E’ gestito da cinesi, ma la pizza è buona!

Questo purtroppo non ci consola, dobbiamo cercare un posto dove dormire adesso; anche a me arrivano molti messaggi, tra cui quelli di alcuni amici che consigliano qualche stanza dove dormire al prezzo giusto; non ci va comunque di buttar via soldi per una notte che sarebbe stata pressoché insonne, le proviamo tutte quindi.

Ma niente, i gestori del locale non mostrano alcuna compassione verso di noi, e mentre ci apprestiamo a dormire fuori, si fa avanti il pizzaiolo…italiano…ora mi spiego anche la pizza!

Ci mostra subito simpatia, e non appena i gestori se ne vanno, offre di mettere le valigie di Gionata al riparo nella sua macchina – anzi no, fa di più: ci invita a casa sua!

Non ci crediamo, saltiamo dalla gioia, gli angeli esistono!

00.10 del 11/11/2013 – Somaglia, garage di Marcello

Marcello ci offre il suo garage, scusandosi di non avere sistemazione migliore, ma non sa che per noi è una sistemazione di lusso, e così ci mette a disposizione anche due fenomenali brande, comodissime, e sacco a pelo.

Buonanotte!

Ore 8.30 del 11/11/2013, Somaglia (LO) – suona la sveglia nel garage di Marcello.

Eccoci…siamo tornati al punto iniziale.

Dopo la sveglia, un caffè bollente come lava offertoci da sua mamma e via, ci accompagna di nuovo a Casal, dove Angelo e Davide tutto si sarebbero aspettati fuorché un guaio del genere.

Davide comincia l’intervento, ed osservando gli adesivi gli viene un dubbio “Ma te mica sarai QUEL Gionata di Partireper??” – sguardo complice del Nencini e abbracci a profusione!

Incredibile, ecco a cosa serve viaggiare nel mondo per 8 anni!!!

L’intervento è fortemente scontato, e tra una chiacchiera e l’altra ci facciamo due nuovi amici, che si aggiungono al simpaticissimo e gentilissimo Marcello, che ci ha attesi fino all’ultimo per assicurarsi la riuscita del tutto.

Non può mancare ora la foto di rito con la nuova compagnia!

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Adesso è chiaro l’ossimoro contenuto nel titolo?

Abbiamo trovato nel male dell’incidente occorso una quantità di bene che mai ci saremmo aspettati; solidarietà di amici virtuali, aiuto reale di lettori, gentilezza di sconosciuti, generosità di fan partireper.

Insomma, il mondo è un bel posto e le persone sono fondamentalmente buone, se si sa apprezzare ogni aspetto della vita si riesce sempre a trovare del positivo, in qualunque cosa!

E un infinito grazie a chi ci è stato vicino!

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EICMA - Il resoconto

Un’edizione di EICMA non la manco ormai da forse 6 anni consecutivi, ed alla prima rassegna di certo non avrei mai e poi mai pensato di poterla un giorno vivere da “protagonista”, insieme agli amici Travellers, presso uno stand, e che stand, quello di Motociclismo!

Il venerdì, dopo esser partito all’albeggiare in moto, arrivo a Milano stanco ma gasato per la novità, subito incontro Gionata al parcheggio moto, un abbraccio e via allo stand.

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Purtroppo l’angolo che ci dedicano è meno interessante di quanto mi sarei aspettato, specialmente perché mancavano le moto, sarà per la prossima volta!

La sera ci dirigiamo all’aperitivo da Antonietta, al suo ristorante “La cucina dei frigoriferi milanesi”, sono sempre insieme a Gionata ed ovviamente che facciamo? Ci perdiamo, col GPS, in mezzo a Milano, ed arriviamo per ultimi con un’ora e mezzo di ritardo!

Così esibire la moto diventa un problema, adesso che il locale è già pieno non potrò più portarla all’interno come preventivato…invece arriva Paola che mi incoraggia ad entrare ugualmente, a moto accesa, con Davide che mi fa strada tra gli invitati; parcheggio la moto, 3 grandi affondi di gas per “gasare il pubblico” e via ufficiale all’AperiTravellers!

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Il sabato (dopo una dormita stile campo profughi a casa di Antonietta, a cui non ha voluto rinunciare neanche Mario Ciaccia, che eppure avrebbe casa a Milano!) il salone si riempie ancor di più, una calca incredibile, e tanti amici, oltre a quelli già passati venerdi, passano a salutare…mi piacerebbe menzionarli tutti e spero di non dimenticarne nessuno: Giuliano Mettica, Piergiorgio Pagano e famiglia, Achille Bosio con l’amico (non ricordo il nome, maledetto me!), Emilio Malatesta e fratello, Carla Spizzo e marito, Hibiki Sawada, Diego Zimbardi, Totò Femia (le motò), Franco Fiorineschi…sicuramente dimentico qualcuno, ragguagliatemi!!

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E poi grazie a chi non è potuto intervenire, grazie a Motociclismo per lo spazio, grazie ai Travellers che si sono dimostrate persone sincere e genuine, oltre che viaggiatori di spessore, grazie a tutti!

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Ovviamente la mia non era solamente una gita in fiera, ma un’occasione per presentare il progetto di viaggio 2014…chi è passato sa già, chi ancora invece è all’oscuro di tutto presto potrà essere accontentato!

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Couchsurfing: dormire a costo 0!

Couchsurfing è una comunità popolata da oltre 5 milioni di persone in quasi 100.000 città in tutto il mondo, il cui sito web connette viaggiatori e locali che hanno interesse a conoscersi “offline” per condividere cultura, avventura e ospitalità, che poi è il fine principale di Couchsurfing.

All’inizio magari non è così intuitivo, ma quando si impara ad usarlo non se ne può più fare a meno, e presenta due grandi lati positivi rispetto a qualche vecchio metodo di scambio-alloggio:

  • Non è necessario offrire in cambio ospitalità presso la propria casa, cosa che prima non accadeva con altre community, quindi chiunque sarà in grado di usufruirne, anche chi è impossibilitato ad ospitare per vari motivi​
  • Il sistema si basa su feedback dei viaggiatori, chiamati qui “references”, un po’ come su eBay, che certificano in modo genuino la bontà o meno di un host, in modo da garantire un piacevole soggiorno

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Con questo sistema, durante il mio viaggio Firenze-Nordkapp ho risparmiato 23 notti in strutture ricettive, che al nord si sa, poco non costano.

Sono stato ospite in 14 città differenti: Copenhagen, Stoccolma, Oslo, Stavanger, Odda, Bergen, Trondheim, Bodo, Oulu, Helsinki, Tallinn, Riga, Vilnius e Budapest, e sapete qual’è il bello?

Il bello è che ho trovato quasi sempre hosts non di nazionalità!

A Copenhagen ad esempio ho trovato una ragazza polacca, a Stoccolma un Croato, a stavanger un lituano, ad Odda un venezuelano, a Bodo un filippino, ad Helsinki due tedesche ed una russa (ehehe…).

Tutto ciò per dire che Couchsurfing eleva a potenza gli interscambi culturali, una cosa incredibile!

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Quindi, ricapitolando, abbiamo 2 grossi vantaggi ad utilizzare Couchsurfing:

  • Risparmio economico (costa 0, inoltre spesso, ma non necessariamente, è offerto anche qualche pasto)
  • Possibilità di conoscere subito e da un punto di vista più ravvicinato la realtà locale, e scambiarsi storie

 

Ovviamente è necessaria la conoscenza della lingua inglese, ma quella basta, la parla chiunque.

Però, c’è anche qualcosa a cui bisogna prestare attenzione: è vero, Couchsurfing è un servizio gratuito che volge ad aiutare il viaggiatore in difficoltà, ma deve essere una sincera esperienza di condivisione, altrimenti si rischia di venire estromessi da tale community con feedbacks negativi; non è possibile, o almeno non consigliabile, ad esempio, utilizzare Couchsurfing come un albergo, non è che arrivi, dormi, fai colazione e ti levi dalle scatole, no!

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Enrique ed Einar, miei host a Odda, Norvegia: nello stesso periodo ho condiviso la stanza con una ragazza giapponese

Ci sono alcune regole non scritte che impongono una certa etica, che vuole che si collabori per non pesare troppo sull’host, rispettare il locale che magari ha usi diversi dai nostri, condividere qualcosa che non sia solo il divano etc.

Un lato negativo di Couchsurfing è, secondo me questo:

  • Non esiste, o esiste in minima parte, privacy

 

Non intendo la privacy dei momenti intimi in cui si ha bisogno di una doccia, ad esempio, quella è scontata.

Sinceramente a volte si necessita di una certa, diversa, privacy, si può aver bisogno di stare un po’ da soli, di far quello che si vuole senza render conto all’host, allora è il momento di rifarsi o alle strutture ricettive tradizionali, oppure, come facevo io (che secondo me è il top per la privacy!), dormire in outdoor con la tenda: vuoi mettere, puoi sfogarti col mondo intero senza che nessuno ti rompa le scatole!

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Martins, mio host a Riga, Lettonia

Un altro lato “negativo” può essere che non è sempre semplicissimo trovare la casa dell’host, e far sempre combaciare i tempi (ok, esiste l’opzione “date flessibili“, ma non è il massimo far aspettare una persona); perciò è consigliabile magari “prenotarsi” con un certo anticipo, ma non troppo, diciamo che da 1 a 3 settimane prima può andare, troppo a ridosso si rischia di trovare già “occupato”, specialmente in grandi città (pensate: a Stoccolma ho dovuto mandare oltre 60 richieste per trovare un host a luglio!!!); se invece si “prenota” troppo in precedenza…mica è un albergo!?!

Un’ultima nota: da non molto Couchsurfing non è più una no-profit, perciò sono aumentati pro e contro di questa comunità.

Sicuramente ha raggiunto un pubblico enorme, chi ha interesse a promuovere il suo prodotto per trarne profitto tende infatti a raccogliere a sé il maggior pubblico possibile.

Questo ha creato però una serie di effetti negativi: innegabilmente l’utente medio è diventato molto più ignorante in termini di couchsurfing, che vede questa comunità come una sorta di facebook, dove conta solamente compilare il profilo, inserire qualche foto e navigare tra gli utenti; e l’ospitalità?

Beh dunque è diventato più difficile riferirsi ad un pubblico adeguato, le richieste ricevono in sempre più casi risposte negative (o addirittura vengono ignorate).

Perciò, quando fate una ricerca, filtratela sempre per esperienza o pertinenza, sarete più certi di andare a colpo sicuro!

Beh, dopo questa breve introduzione a Couchsurfing, vi invito a dare un occhiata al sito, e se vi va,  potete lasciarmi una referenza sul profilo.

Tra qualche tempo la guida passo-passo sarà online, per averla in anteprima iscriviti alla Newsletter, a presto!

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Categories: 2013, Couchsurfing

Vieni a trovarmi all'EICMA!

Dopo l’interessante esperienza avviata con la rubrica di Motociclismo All Travellers, ci apprestiamo tutti all’evento dell’anno in Italia per quanto riguarda le due ruote: l’EICMA!

Sono tremendamente entusiasta di essere ospite d’onore di Motociclismo

presso il loro stand alla Fiera motociclistica più importante in Italia.

 

Perciò mi piacerebbe che ognuno di voi passasse a farci un saluto, con molti di voi ci conosciamo solo tramite il web ed i social networks in particolare, ma abbracciarvi uno per uno e scambiare due chiacchiere mi farebbe immenso piacere!

Con me allo stand troverete in ordine:

  • Gionata Nencini
  • Antonietta Pasqualino di Marineo
  • Danilka Livieri
  • Tommaso Goisis
  • Alessandro Bacci
  • Elena Guarnieri
  • Simone Monticelli
  • Lorenzo Piolini
  • Davide Marelli
  • …Io!!

 

TRAVELLERS AGOSTO

Ognuno ha la sua fantastica storia, alcuni davvero eccezionale, altri sono freschi di partenza, qualcuno sta progettando qualcosa per il 2014 (tra cui il sottoscritto!).

Perciò vi aspettiamo al Pad. 14 Stand M58 della Fiera, stand Motociclismo.

 

Inoltre, venerdi sera, ci troviamo tutti a fare un aperitivo da Antonietta, titolare di un ristorante a Milano, 10€ tutto compreso!

Ci vediamo a Milano…ho una bella novità in anteprima per il prossimo anno, non mancate!!!

 

TRAVELLERS SETTEMBRE

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Categories: 2013, Eventi

Benvenuti!

Sognandoriente.it

Il blog definitivo, il blog totale, è online.

Durante questi mesi ho appreso molto a proposito del web hosting e del webmastering, e con le nozioni acquisite ho potuto finalmente acquistare un dominio in proprio, di primo livello, e costruirci sopra il mio sito personale su base wordpress.

Perciò sono lieto di darvi il benvenuto su questa piattaforma costruita attorno ad un progetto di viaggio che assomiglia più ad un progetto di vita, al via durante la prossima stagione, primavera 2014.

IL PROGETTOScopri di più sull'itinerario.

Da qui ad allora questo contenitore si riempirà di contenuti attinenti al viaggio in sé, ed alla sua preparazione, oltre che di rubriche e guide dedicate alla fotografia, al videomaking, alle tecniche di viaggio low-cost (tra cui il Couchsurfing), alla vita outdoor etc.

Ho voluto dare un’impronta diversa al sito, evidenziando in prima pagina alcuni contenuti statici, tenendo il blog a sé stante, pronto per diventare la prima pagina una volta in “live streaming“, durante il viaggio vero e proprio.

E se vuoi rimanere del tutto aggiornato, non ti resta che iscriverti alla Newsletter!

Buona navigazione!

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