Finirai per trovarla la via, se prima hai il coraggio di perderti... T. Terzani

Sanità: Igiene alimentare

In molti paesi della fascia intertropicale o anche in paesi a clima temperato nei quali il livello igienico (degli alimenti e dell’approvvigionamento idrico) sia basso, possono essere trasmesse numerose infezioni intestinali e non, mediante alimenti o bevande contaminate.
La diarrea del viaggiatore è la manifestazione di gran lunga più frequente, tuttavia, altre infezioni possono essere contratte in seguito al consumo di alimenti o bevande contaminate: tra di esse in particolare la febbre tifoidea (da frutti di mare, e da verdura), la brucellosi (dal latte e dai suoi derivati), le infestazioni intestinali da parassiti come la giardia o l’ameba (da vegetali e da acqua), l’epatite virale A (dall’acqua, dai frutti di mare, e dalle verdure non lavate). Soltanto alcune di queste infezioni possono essere evitate mediante vaccinazioni (epatite A, febbre tifoidea, colera, Vedi vaccinazioni).
Pertanto il viaggiatore deve prestare grande prudenza nella scelta delle bevande e dei cibi ed una meticolosa attenzione nella loro preparazione.

 

E’ preferibile in alcune occasioni digiunare alcune ore piuttosto che assumere alimenti potenzialmente infetti.

Anche il ragionevole impulso ad assaggiare prodotti tipici locali deve essere trattenuto dalle norme del buon senso.

 

E se si è in trattamento con antiacidi come la ranitidina, l’omeprazolo, il Maalox?
Si deve ricordare che l’acidità gastrica dello stomaco è la prima barriera nelle difese dell’organismo dalle infezioni trasmesse per via alimentare; perciò quando si è in trattamento con questi farmaci si è esposti ad un rischio maggiore di acquisire le infezioni sopraddette e può essere indicata una profilassi farmacologica della diarrea del viaggiatore (es. ciprofloxacina); l’indicazione a questa profilassi dovrà essere discussa con il Medico curante o con lo specialista di Medicina dei viaggi.
Alcune semplici regole sotto esposte aiutano a ridurre il rischio di infezione e dovrebbero essere sempre rispettate.

 

Come evitare le infezioni intestinali? Evita per quanto possibile di mangiare e bere i seguenti alimenti:

  • Vegetali crudi o insalate e non bere  a meno che non siate certi della pulizia;
  • Cibi normalmente coltivati al suolo, che potrebbero essere contaminati da feci utilizzate per concimare;
  • Frutta che non si possa pelare o che non si possa lavare con acqua potabile possibilmente contenente cloro;
  • Acqua non certamente potabile – bere sempre acqua o bevande imbottigliate (assicurarsi che il tappo sia originale) o in lattina; usare acqua sicura anche per lavarsi i denti;
  • Carne cruda o poco cotta, carne fredda
  • Pesce o frutti di mare crudi o poco cotti (ostriche, vongole, mitili, granchi) – non utilizzare il ghiaccio;
  • Latte non pasteurizzato, formaggi o gelati di incerta provenienza, uova crude o poco cotte (maionese, salse);

Ulteriori consigli:

  • Non bere dal rubinetto, da pozzi o da torrenti se non è possibile purificare l’acqua con metodo sicuro;
  • Assicurarsi che il cibo sia cotto da poco e non semplicemente riscaldato – evitare assolutamente cibi conservati dopo cotti per più di 2 ore anche se refrigerati;
  • Non acquistare generi alimentari e bevande da venditori ambulanti;
  • Evitare i ristoranti nei quali non sia curata l’igiene;
  • Curare con scrupolo l’igiene personale soprattutto prima dei pasti

Prossimo consiglioSanità: insetti vettori di malattie

0

Posted:

Categories: 2014, Consigli, Sanità

Viaggiatore VS Turista. E tu chi sei?

La perenne diatriba di chi, per i più svariati motivi, si trova a gironzolare da qualche parte nel mondo.

Siamo tutti Viaggiatori, ovvio!

E ovviamente ognuno si sentirà di vestire i panni del viaggiatore, figuriamoci se si può essere semplici e superficiali turisti!

Ma partiamo dalla definizione che ne danno i dizionari:

TURISTA

Chi viaggia per istruzione o per diletto.

VIAGGIATORE

Chi fa viaggi a scopo di esplorazione, di studio, di ricerca.

Si evince che il Turista sia un tipo più spensierato (o sta solo scappando brevemente dal tran-tran quotidiano?), mentre il Viaggiatore sia una persona più ponderata (oppure vagabonda?).

A ognuno di noi piace sentirsi esploratori, ci scopriamo Marco Polo se andiamo in Cina (in aereo) o Magellano se attraversiamo uno stretto oceanico (in nave da crociera).

La verità?

La verità è che non c’è un confine netto tra Viaggiatore e Turista, ammettiamolo, perfino al più incallito “vagabondo” ogni tanto piace inforcare occhiali scuri, infradito e bermuda, per immedesimarsi nella figura del “villeggiante”.

Io stesso credo che ci debba essere una misura nelle cose, affiancando i due ruoli nelle percentuali che più ci confanno: è un po’ come intramezzare periodi di routine e lavoro a periodi di viaggio, è noiosa la routine, ma alla lunga stanca anche viaggiare, si perde motivazione.

Così ogni tanto si può aver bisogno di fare il Turista, con meno pensieri, più comodità e relax.

Gli estremismi

C’è poi chi punta a qualche tipo di record, come ad esempio record chilometrici e temporali.

Ma colui che fa questo non è un Viaggiatore, e neanche un Turista, per me rientra nella categoria degli Atleti: ovvero, coloro che in seguito ad una preparazione fisica e psichica adeguata, percorrono grandissime distanze a tempo di record; gli appellativi di Viaggiatore o Turista non gli si addicono, perché viene meno quel minimo di “ambientazione temporale” necessaria a chi viaggia.

Infine, c’è chi lo fa per vantare semplicemente statistiche esagerate, accumulate durante gli anni, che hanno poco senso in fondo: trovo nelle statistiche alcuni dati spesso interessanti, ma dati da inserire tra le note, non nel titolo del viaggio; non si vince niente, i “titoli” non sono mondiali, ma semplicemente personali, ricordatevi che l’Albo d’Oro dei viaggiatori non esiste!

L’esploratore moderno

Per terminare, oramai si può dire che l’era dei grandi esploratori sia bella che terminata, e noi non siamo altro che emulatori delle eroiche imprese compiute da persone straordinarie in nome della scienza e della conoscenza.

  • Che senso ha quindi mettersi a rischio per esplorare terre lontane ma conosciute ai più? C’è il rischio di raccontare una storia non più esaltante (se non, a volte, ridicola) come poteva esserlo anni fa?
  • E che senso ha visitare un paese lontano rimanendo nella nostra “bolla” immacolata di turista? C’è il rischio di sentirsi mancare qualcosa di più “vero” e meno “occidentale”?

Sono sicuro che da entrambe le parti ci siano risposte esaustive e giustificative di entrambi i ruoli.

 

E tu ti senti più Turista  o Viaggiatore? Perché?

0

Posted:

Categories: Senza categoria, Viaggi

Latest posts

Cittadino giapponese starter kit

Benvenuti in Giappone! Quello vero, non quello de

Corea – toccata e fuga

Corea. Corea? Già, che c'entra?! Partiamo dall'i

Il timido Monte Fuji

Hokkaido, fattoria di Saeki: arrivano molti avvent

Newsletter

Contact info

Per qualsiasi info, consiglio, proposta, o semplicemente per fare due chiacchiere, contattami!

e-mail: info@sognandoriente.it

Qui sotto trovi tutti i contatti

                 Freccia