Finirai per trovarla la via, se prima hai il coraggio di perderti... T. Terzani

Viaggiare sponsorizzati: si, no, perché?

Bel dilemma!

Ognuno ha i suoi motivi, io cercherò di spiegarvi pro e contro, ed il perché delle mie scelte.

Distinguiamo innanzitutto le categorie, c’è chi lo fa per…:

  • Accrescimento personale
  • Avvicinarsi maggiormente al mondo che amiamo

  • Finanziarsi l’equipaggiamento che non potremmo permetterci

  • Gloria personale
  • Accumulare equipaggiamento
  • “Moda”?

Avrete notato i diversi contrassegni degli elenchi puntati, non sono casuali, alcune cause le ritengo nobili, altre meno, se non addirittura di basso rango.

Personalmente, la mia idea iniziale era quella di finanziare in modo “creativo” un equipaggiamento che mai avrei potuto permettermi col lavoro che faccio mentre studio.

Ho scommesso su questa cosa, ci ho creduto, ed ha funzionato.

Di come ho ottenuto queste collaborazioni, parlerò in un futuro articolo.

Creatività è stata la parola chiave – alla base di tutto quello che ruota attorno al filo conduttore, che poi è il Viaggio.

Accrescimento personale

Ricercare partners e collaborarvi ha significato impegnare e sviluppare capacità tutte nuove, da autodidatta farsi una piccola cultura di grafica, marketing etc.

Avvicinarsi maggiormente al mondo che amiamo

Essere supportato da grandi marchi mi ha inserito nel mondo che amo facendomelo vivere in modo non più passivo, ma da vero e proprio protagonista, partecipando allo sviluppo o al test pratico dell’equipaggiamento, prendendo parte a fiere e manifestazioni importanti (una su tutte l’EICMA), collaborando anche con testate giornalistiche e diventandone testimonial (Motociclismo), conoscendo importanti personalità.

Gloria personale

C’è poi una serie innegabile di aspetti poco nobili; non nego che un po’ di popolarità non mi abbia fatto piacere, ma non è quello l’aspetto più importante, la cosa fondamentale è non anteporre mai l’attività di sponsorship al Viaggio.

Accumulare equipaggiamento

Odioso chiedere supporto tanto per…accumulare “cimeli”…e poi cosa ne facciamo, li rivendiamo? Li teniamo in bacheca, come al museo?

Personalmente, se un capo tecnico funziona ancora, non sento l’esigenza di cambiarlo tanto per far numero, a meno che lo sponsor non necessiti di test su altri specifici prodotti.

Moda

Si, beh, fa figo essere sponsorizzati dai, ammettiamolo che ci facciamo grandi quando possiamo dire di essere endorser di un marchio famoso.

Perciò ognuno di noi è alla ricerca di sponsor a tutti i costi, ho visto gente che si faceva sponsorizzare minchiate tali da chiedersi se non avevano sbagliato a spedirgli il materiale; oppure chiedere sponsorizzazioni per fare la classica uscita estiva/vacanza al mare.

Etica e motivazioni a parte

Tralasciando ciò che ci può spingere o meno a richiedere un qualsiasi supporto, e per quale “vocazione” lo si faccia, è bene sapere che oltre ai ben conosciuti PRO ci sono anche dei CONTRO da non sottovalutare.

PRO

  • Filo diretto con l’azienda

  • Acquisizione di nozioni tecniche

  • Risparmio nell’acquisto dell’attrezzatura

  • Possibilità di conoscere personaggi

CONTRO

  • Impegno serio, di tipo “lavorativo”

  • Necessità di svolgere un buon lavoro di immagine

  • Disponibilità a scendere a qualche tipo di patto

  • Rischio di anteporre la sponsorizzazione al viaggio

Beh ovviamente i vantaggi sono semplici da capire.
Filo diretto con l’azienda

Sarete sempre i primi a venire a conoscenza di novità, o a venire dotati degli ultimi ritrovati tecnici, a poter usufruire di un servizio personalizzato ed in prima persona.

Acquisizione di nozioni tecniche

Non v’è dubbio che stando a stretto contatto col reparto tecnico dell’azienda si finisca per acquisire nozioni interessantissime sulla lavorazione dei materiali, l’assemblaggio, e capire come l’attrezzatura funzioni realmente.

Risparmio nell’acquisto dell’attrezzatura

Questo è abbastanza chiaro, un contratto di sponsorizzazione prevede un ritorno di immagine e/o un lavoro di test sull’equipaggiamento, appunto lavoro, che è ripagato con la cessione gratuita del materiale. Uno sconto non è una sponsorizzazione: è uno sconto!

Possibilità di conoscere personaggi

Alcune aziende lavorano in campi come la MotoGP o gare di moto in generale, e tramite loro, i loro eventi/fiere è possibile conoscere personalità importanti dello sport e non solo.

Chiaramente il lavoro di tester/endorser porta ad una serie di svantaggi, a seconda di come gestirete il vostro tempo prima, durante e dopo il viaggio:

 

Impegno serio, di tipo “lavorativo”

Molti credono che la sponsorizzazione sia una botta di culo dove uno ti regala qualcosa e tu te la godi: NO!

Essere sponsorizzati significa a tutti gli effetti diventare “dipendente” dell’azienda partner, producendo per loro ciò per cui ci si è accordati inizialmente (materiale fotografico, recensioni, visibilità…)

Necessità di svolgere un buon lavoro di immagine

Quando qualcuno decide di cedervi qualcosa non lo fa a titolo di apprezzamento personale, ma soprattutto per dare spicco al proprio nome/prodotto, perciò dovrete legare la vostra attività a quella di mettere sotto i riflettori (entro un certo range di credibilità) il loro marchio, quindi dovete anche saperlo fare.

Disponibilità a scendere a qualche tipo di patto

Il compromesso è la parola chiave, se decidete di viaggiare sponsorizzati dovrete regolare di conseguenza alcuni comportamenti, ad esempio il linguaggio non può essere quello da mercato perché rappresentate anche un’azienda, e dovrete trovare del tempo durante il viaggio da dedicare al vostro “lavoro” di atleta sponsorizzato.

Rischio di anteporre la sponsorizzazione al viaggio

Il rischio che si prende è quello di dare maggiore spicco alla sponsorizzazione che al viaggio stesso, allora si diventa veri e propri testimonial dell’azienda, con una storia dietro (il viaggio) che ha sempre meno importanza dinanzi a quella dell’oggetto della sponsorizzazione.

La scelta sarà vostra, e sarà vostro compito assegnare più o meno importanza ad una attività o all’altra.
 La mia scelta?

Io ho scelto di viaggiare sponsorizzato per diversi motivi.

In primis avevo bisogno di equipaggiarmi con qualcosa di serio senza spendere troppo, ed essendo un discreto grafico, fotografo e videomaker avevo molti mezzi a disposizione per poter piacere alle aziende.

In secondo luogo sono un gran curioso, e mi affascina essere a contatto diretto con chi produce un articolo per motociclisti, per capirlo nel profondo e studiarlo meglio, in modo anche da apprezzarlo (e recensirlo) al massimo.

Infine, mi piace darmi da fare, adoro avere un compito da svolgere durante, ma anche prima e dopo il viaggio, che mi gratifichi ed in qualche modo mi aiuti a crescere.

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Categories: 2014, Filosofia

Viaggiare: qual è la tua filosofia?

La mia filosofia?
Probabilmente è proprio quella di non averla, una personale “ferrea” filosofia, o perlomeno di non sentirvisi troppo legato.

Esserne dotati significa avere dei paletti, significa non essere liberi: di fronte ad una scelta, significa non poter seguire quella filosoficamente non corretta, anche se più giusta, razionalmente o meno.

Non voglio avere un unico obiettivo, ne voglio avere molti, e nessuno di essi deve essere pregiudicato dalla mia linea filosofica, voglio essere padrone delle mie decisioni senza che esse mi vengano poi additate come non coincidenti con il mio pensiero.

Una mia etica individuale la manterrò comunque.

Essa dovrebbe impormi di non sfociare in estremismi da viaggiatore “professionista”; mai viaggiare per dimostrare che si riesce a fare un km più di qualcun altro, mai farlo per semplici scopi di autoglorificazione, o per dimostrare a qualcuno che si, io ce l’ho fatta.

L’unica persona a cui dovrò dimostrare qualcosa, sono io stesso,
senza troppe aspettative, ma con ingenua e sana curiosità verso le mie capacità.

 


Esistono altre importanti questioni da vagliare, come ad esempio…

…perché viaggiare sponsorizzati?

Secondo alcuni, viaggiare sponsorizzati è quanto di più eticamente scorretto per un viaggiatore duro e puro: ed è qui che basta tornare indietro di qualche riga per capire che a me non interessa estremizzare il ruolo di viaggiatore, ma semplicemente di coglierne le migliori opportunità, che con una filosofia più rigida non avrei potuto neanche assaggiare.

Questo è comunque un argomento su cui ritornerò con piacere in futuro.


Nel paragrafo subito sopra mi riferivo alle sponsorizzazioni di tipo tecnico, ma cosa pensare delle…

…sponsorizzazioni di tipo economico?

Anche questo è un argomento controverso, credo che se da un finanziamento economico derivi poi un accrescimento in qualsiasi altro termine (che non sia solo quello monetario), la sponsorizzazione di tipo economico non è da escludere a priori; d’altronde è sempre un mettere a disposizione una “vetrina”, e questa vetrina costa.


Mentre invece il…

…GPS?

I puristi ovviamente schiferanno la possibilità di averne uno con sé, io sono convinto invece che se usati senza abusarne sono strumenti di eccezionale ausilio alla guida; averlo dietro non significa usarlo per forza, se non lo si ha però lo si potrebbe rimpiangere, specie quando non si ha molto tempo o quando non si ha la più pallida idea di dove siamo e non c’è un’anima a cui chiedere; in poche parole: voglio scegliere io quando perdermi!


Un’altra questione importante è quella delle…

…missioni umanitarie?

C’è sicuramente chi lo fa in buona fede, e ne conosco alcuni esempi, ma troppo spesso questa è una scusa per risultare più appetibili sia ai media che, conseguentemente, agli sponsor.

Una missione umanitaria è una cosa lodevole, ma per rimanere tale dovrebbe essere “silenziosa” e mai pubblicizzata, perciò non voglio rendermi testimonial di qualcosa che rischia di essere una lama a doppio taglio; se lo farò, lo farò nel buio, o perlomeno senza sfruttarne la scia mediatica.


Mentre invece, quale è la filosofia che ho seguito per la…

…scelta della moto?

Con i pochi soldi che avevo a disposizione, a suo tempo scelsi quella che più mi faceva battere il cuore, con un occhio alla semplicità costruttiva, diffusione dei ricambi…

Col tempo ne ho fatto una special, adattandola alle mie esigenze e soprattutto al mio piacere personale, perché in fondo l’appagamento visivo per me è il massimo, non riuscirei a guidare una moto “brutta”, anche se funzionale!


In ogni caso…questo è quello che penso io, ognuno la vede come vuole, ed è giusto così!

E la tua filosofia, qual è?

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Categories: 2013, Filosofia

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