Finirai per trovarla la via, se prima hai il coraggio di perderti... T. Terzani

GPS: tu parti con, o senza?

“Facile: senza!!

(Perché io sono un viaggiatore vero, con le palle, so navigare con le stelle e con il vento)”

Certo, questo è ciò che ci piace immaginare, o ciò che vendiamo come vero ai nostri interlocutori, in realtà le cose stanno un po’ diversamente.

Nell’estate 2012, quando mi trovai a partire per Firenze-Nordkapp, ruppi la corda del contakm 2 giorni prima dello start, così fui costretto, principalmente per controllare la velocità, a munirmi di GPS.

Una scelta che mi cambiò il viaggio, ma non necessariamente in peggio.

Secondo me questo strumento ha grandi, enormi potenzialità se saputo usare, ed è importante saperci mettere le mani in certe situazioni; allo stesso modo, condiziona il nostro modo di viaggiare togliendo un po’ di interesse.

PRO

  • Utilissimo per perdere poco tempo nelle grandi città

  • Immancabile per trovare al volo un indirizzo preciso

  • “Simpatico” per registrare statistiche di tappa

CONTRO

  • E’ elettronico, ed in quanto tale, se si rompe son ca**i

  • Dà assuefazione

  • Disabitua alla navigazione “reale”

Devo riconoscere che in effetti, entrare e soprattutto uscire dalle grandi città, senza GPS, è un bel casino, il GPS sa sempre dove siamo e dove vogliamo andare.

Per me che poi dovevo trovare al volo alcuni indirizzi specifici, quali quelli di amici e/o couchsurfers in mia attesa, ho trovato un amico in questo apparecchio, che, fatta eccezione per alcuni casi ambigui, mi ha sempre portato a destinazione.

Sfortunatamente non ho mai capito bene come usarlo, avendo avuto solo 2 giorni per abituarmi all’idea di dover partire con quello, e quindi non ho mai registrato alcuna tappa, ma ammetto che avere tutte le statistiche e poter scaricare il percorso sul pc per dedurne ogni dato sarebbe stato più che interessante!

Purtroppo, essendo un apparecchio elettronico, è soggetto a rotture fragili ed anche di software, non solo fisiche, che difficilmente sono riparabili, specie in paesi stranieri e magari non del tutto avanzati come quelli europei.

E questo può rappresentare un grave problema, essendo noi abituati alla navigazione assistita siamo colti alla sprovvista da una rottura, che ci manda così nel pallone.

La navigazione “reale” ci sembra così astrusa che inizialmente perdiamo la testa, assuefarsi all’uso del GPS è perciò pericoloso, se si vuole.

Allo stesso modo, non si impara mai la strada percorsa: facendoci dirottare verso sconosciute mete seguendo itinerari perfettamente studiati da una mente elettronica, non mettiamo in moto la mente umana, e così un cartello stradale è uguale al seguente, un albero sul ciglio della strada non fa differenza per noi, una casa, una curva particolare non rimarranno mai impressi nella nostra memoria come chiari e solidi punti di riferimento.

Immaginate di ripercorrere la stessa strada, prima col GPS, e poi senza: vi troverete arresi, non ricorderete addirittura di averla mai percorsa. Vero?

In ogni caso

E’ comunque raccomandabile avere un navigatore a portata di mano, anche solo per tirarlo fuori nelle emergenze o nelle situazioni difficili sopra descritte.

E’ bello perdersi, ma è altrettanto bello decidere di poter tornare sulla giusta strada senza troppo affannarsi.

Non ovunque si possono chiedere indicazioni, non ovunque si ha il tempo di farlo.

A lasciarlo a casa, siete sempre a tempo; se però non lo avete non so quanto possa valere la pena impegnare sui 100-150€ per averne uno, questo dipende solo dalla consapevolezza dei vostri mezzi, se averlo vi fa sentire più sicuri, è certamente un buon acquisto.

Ma cautela…non bisogna abituarvisi…è come la droga!!

Però non è neanche da demonizzare, come fanno molti che si credono Cristoforo Colombo su due ruote.

Per quanto mi riguarda, a giugno prossimo partirò probabilmente senza GPS, non avendo neanche la possibilità di caricarvi mappe Asia, mi piacerebbe però avere un “transponder” per registrare la traccia dell’itinerario percorso, quello posso farlo anche con lo smartphone volendo, agganciando solo il satellite senza fare uso di reti dati.

Magari mi doterò di qualche mappa, e mi armerò di pazienza chiedendo ai locali…stavolta il tempo non sarà un problema.

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Categories: 2013, Filosofia

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